il ponte che collega onomichi con la prima isola è pericoloso per i ciclisti e così ci siamo fatti dare un passaggio da una piccola nave:
sulla prima isola siamo passati senza fermarci ma al ponte tra la prima e la seconda c'è venuta fame (faceva, come al solito un caldo pauroso e noi ovviamente ora che abbiamo preso le bici, etc. ci siamo messi per strada verso mezzogiorno...)
sul ponte mentre faccio una foto, un giapponese si ferma a parlarmi. gli chiedo se conosce un posto per andare a mangiare
lui: conosco un ottimo ristorante di curry!
io: ah perfetto! è qui vicino?
lui: 18 km
io: ...
decidiamo di proseguire sulla ciclabile: prima o poi troveremo qualcosa!
siamo ottimisti: tutte le guide dicono che ci sono tantissimi punti di ristoro sulle isole...
sarà il covid o sarà che le guide esagerano il numero dei ristoranti, noi continuiamo a pedalare ma di ristoranti, supermercati o combini nemmeno l'ombra. intanto è l'una, abbiamo fatto almeno 10 km, il sole scotta e i bambini cominciano ad essere stanchi.
alla fine il giapponese va a chiedere aiuto ad un benzinaio che gli indica il minimarket più vicino: siamo salvi!
fatta la pausa e riprese le forze arriviamo sulla terza isola
mentre la ciclabile si snoda in prevalenza lungo la costa, i ponti che collegano le isole si trovano molto più in alto, dove passa l'autostrada. le rampe di salita ai ponti sono abbastanza impegnative: menomale che dopo 7 mesi di kyoto (soprattutto dopo la casa sulla collina) avevamo le gambe allenate, se no erano dolori!
dopo una sosta gelato e un bagno nel mare, siamo finalmente arrivati alla guesthouse sulla terza isola. abbiamo pedalato per più di 35km!
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