Sunday 2 August 2020

okayama e kurashiki

arrivati alla stazione di okayama io ho pensato bene di lasciare la borsa in bagno. alla fermata del tram, cercando il portafoglio mi accorgo di non avere più la borsa. corsa pazzesca verso il bagno e sollievo: la borsa era esattamente dove l'avevo appoggiata (ma solo perché siamo in giappone!). ripresi dallo spavento corriamo per prendere il tram, saliamo e ... abbiamo lasciato un trolley dall'altro lato della strada. altra corsa, altro recupero. 

arriviamo all'hotel stravolti. 

a okayama visitiamo un altro castello, anche detto 'castello del corvo' (dopo l'airone, mi pare giusto!) perché di colore nero, inusuale per il castelli giapponesi. questa struttura è una ricostruzione del 1966 dell'originale distrutto nei bombardamenti aerei americani.



all'interno si possono vedere kimono, spade e armature di samurai



vicino al castello si trova il giardino karakuen, pubblicizzato come uno dei tre giardini più belli del giappone. è sicuramente molto bello, ma non credo sia quello che ci è piaciuto di più.



le solite carpe formato gigante:



una coppia di sposi si faceva fare le foto: ho sofferto per loro, sotto mille mila strati kimono, a 35 gradi e con un'umidità del 200%!!


lasciata okayama abbiamo fatto tappa a kurashiki, una cittadina di interesse storico per il quartiere dei mercanti, con molti edifici come negozi, case e magazzini che sono rimasti inalterati dal 1600. il posto è carino e interessante, ma quando uno ha girato in lungo e in largo gion a kyoto, qualsiasi 'quartiere storico' pare poca cosa...





finito il giro, stanchissimi e sudati siamo tornati sul treno per raggiungere la città portuale di onomichi, dove abbiamo passato la notte.

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