Monday 30 March 2020

ginkaku-ji (silver pavilion)

il 'silver pavilion' assomiglia al 'golden pavilion' nel fatto che entrambi sono nati come 'ville' per poi essere trasformati in templi, ma mentre il 'golden pavillion' è coperto d'oro, non c'è traccia di argento in questo tempio zen. questo non toglie che ginkaku-ji abbia comunque un aspetto se non argentato almeno un po' 'lunare' e questo gli è dato dalle forme di sabbia bianca che si trovano nel giardino.





il cono di sabbia rappresenta il monte fuji e le righe le onde dell'oceano.


il giardino di questo tempio è bellissimo



il giardino è a ridosso della montagna e si può raggiungere un punto rialzato da cui si ha una bella vista:

Sunday 29 March 2020

cha no yu - la cerimonia del tè

finalmente siamo riusciti a partecipare alla cerimonia del tè. ne abbiamo scelta una piuttosto informale perché anche i bambini potessero partecipare e divertirsi. 

le cerimonie più tradizionali hanno diversi livelli di accessibilità, incluse alcune che sono solo per 'iniziati'. 

nella nostra era consentito indossare vestiti 'normali' e non necessariamente il kimono. altra concessione fondamentale: ci si poteva sistemare sul tatami in qualsiasi posizione e non per forza stare seduti nel modo tradizionale giapponese (con il sedere appoggiato sui talloni per intenderci - posizione scomodissima dopo i primi 5 minuti se non si è abituati). durante la cerimonia era inoltre possibile fare foto e domande. le varie fasi erano spiegate chiaramente e dopo la dimostrazione anche noi abbiamo avuto la possibilità di prepare il tè nella nostra tazza, mischiando la polvere di matcha con il frullino di bambù. 

è stata un'esperienza molto bella e rilassante. osservare i movimenti lenti e codificati della preparazione del tè, dalla purificazione degli utensili alla creazione del tè vero e proprio, fa capire come questa sia considerata in giappone una vera e propria arte, un rito che richiede anni di pratica per essere compiuto correttamente. ogni gesto ha un significato che è legato alle dottrine zen e la cerimonia è intrisa di spiritualità: l'insieme dei gesti porta alla calma e consapevolezza interiore - una specie di yoga per la mente, diciamo!

la cerimonia del tè è stata codificata nel xvi secolo da sen no rikyu che stabilì i quattro principi fondamentali: armonia, rispetto, purezza e tranquillità. questi si applicano non solo nei rapporti tra i partecipanti alla cerimonia, ma anche agli oggetti che la rendono possibile, e al cibo consumato prima del tè. 

noi abbiamo assaggiato dei dolci tradizionali prima di bere il matcha: il sapore dolce contrasta ed esalta il gusto amaro del tè. la polvere di matcha (fatta con le punte della pianta del tè) viene 'sbattuta' con il frullino nella tazza in modo da scioglierla e creare un liquido verde brillante dal sapore amaro. io lo adoro!




Friday 27 March 2020

kinkaku-ji

in attesa che ci chiudano definitivamente in casa abbiamo deciso di vivere ogni giorno fuori come se fosse l'ultimo e cercare di vedere più cose possibili di questa città meravigliosa prima che sia tardi!

oggi siamo andati nella parte nord/ovest di kyoto - a quasi un'ora di bici da casa nostra - per vedere questo tempio famosissimo che non ci ha deluso: kinkaku-ji, o golden pavilion.




nel 1397 lo shogun yoshimitsu comprò una villa in questo sito e l'ampliò, creando il complesso di edifici che si vede ora e che venne trasformato in tempio zen dal figlio dello shogun. dal quindicesimo secolo in poi questi edifici ebbero alterne vicende di distruzioni e ricostruzioni per guerre, incendi etc. fino ai più recenti restauri degli ultimi anni.  




il tempio si specchia nel laghetto sottostante estendendo la superficie dorata, mentre l'acqua riflette la luce sulla struttura del tempio facendolo brillare ancora di più. questa luce, a sua volta è riflessa nell'acqua in un gioco infinito di specchi.

l'effetto è ipnotico.



la vita in giappone al tempo del covid-19

la scuola rimane chiusa. 

ma che senso ha chiudere la scuola se poi sono tutti fuori per strada? gente che si affolla sotto i ciliegi in fiore, gente che fa picnic e feste e il tempo è bello e la vita pure...

mentre io sto in paranoia perché penso: questi son matti! ma non vedono cosa succede nel resto del mondo? 

è vero: la curva qui è salita meno ma non ci vuol niente perché si metta a correre. 

è vero: noi adesso stiamo meglio qui che almeno possiamo uscire di casa. ma per quanto? 

e quando ci sarà il lockdown (perché arriverà anche qui) che faremo? 

riusciremo a tornare a casa? se devo stare in giappone per non poter uscire di casa, allora forse è meglio che torno in europa. 

ma anche volendo, è probabilmente troppo tardi per poter rientrare ora. 

intanto il tempo passa, i casi aumentano e l'ansia pure.

Monday 23 March 2020

matrimonio giappponese

girando a caso in questa domenica un po' grigia ci siamo imbattuti nel tempio di toyokuni-jinja.


il soffitto della campana gigante è tutto decorato con disegni fantastici:



ma la cosa più bella è stato vedere due coppie di sposi. la prima con lei in kimono bianco:


la seconda, colorata:


i vestiti tradizionali sono davvero bellissimi, con i loro tessuti preziosi e disegni colorati.


secondo me il vestito più elegante è quello della mamma della sposa colorata. l'accostamento di nero e oro è davvero azzeccato!

Saturday 21 March 2020

escursioni in montagna 2

questa passeggiata inizia dalla porta del tempio di chion-in:



l'ingresso di questo tempio è assai imponente, si tratta, dicono, della più grande porta in legno del paese. passata la porta, si sale una scalinata molto ripida e con gradini altissimi - l'ascesa al tempio non può essere priva di fatica!



nel tempio si trova qualche persona, ma appena si comincia a salire sulla montagna non si trova più nessuno. prima si passa un'enorme campana (anche questa la più grande in tutto il giappone - 74 tonnellate per 5 metri di altezza, commissionata nel 1633) che viene suonata a capodanno 108 volte (perché 108 sono i desideri secondo i buddhisti).



da dietro la campana parte un sentiero che si inerpica sulla montagna.



arrivati in cima alla montagna si ha una vista magnifica dalla terrazza in legno di Seiryuden, una costruzione che prima si trovava in un punto completamente diverso della città e serviva da centro di arti marziali. dopo la sua chiusura la struttura fu smontata e rimontata sulla sommità della montagna.



da qui si vedono bene le montagne che circondano la città


e guardando verso sud si riescono a distinguere in lontananza i grattacieli di osaka



Wednesday 18 March 2020

escursioni in montagna 1

visto che dobbiamo stare lontano dalla gente, siamo senza scuola e oggi c'era il sole, abbiamo pensato di fare un'escursione sulla montagna dietro il tempio ginkaku-ji, a nord di kyoto.

è una bella passeggiata, dopo un'oretta di salita si arriva sulla cima dove si ha una vista fantastica di tutta la città:







i bambini procedevano come antilopi, io arrancavo. nello scendere poi ho lasciato là le gambe - domani non mi alzo dal letto! 

Monday 9 March 2020

osaka

sulla via del ritorno ci siamo fermati ad osaka. inizialmente il piano era di vedere una giornata di campionato di sumo, per il quale avevamo i biglietti. purtroppo gli incontri si sono tenuti a porte chiuse, e quindi niente sumo. osaka però ci è piaciuta tantissimo. sabato sera abbiamo girato per le strade cosparse da scritte giganti e luminose, abbiamo mangiato okonomyaki (una specie di pancake saporito) e ci siamo goduti l'atmosfera festosa e rilassata della città.




il giorno seguente pioveva e, tra il il sumo cancellato, l'acquario chiuso e il castello pure, non sapevamo bene che fare. così siamo stati al famoso kuromon market che era deserto e assai triste, per poi finire nella zona 'anime' di osaka, per la felicità dei bambini:




alla sera siamo rientrati a kyoto. 

ps. l'autostrada costa un occhio della testa. questa cosa l'avevo letta su internet, ma non pensavo fosse così allucinante: su poco più di 700 km fatti abbiamo speso €50 di benzina e €150 di autostrada (facendo quasi tutte strade secondarie!). 

pps. il limite di velocità sull'autostrada in giappone è 80 km/h!

Sunday 8 March 2020

shikoku - marugame

dopo le montagne, il mare. 

partiti dalla iya valley siamo andati a nord e abbiamo fatto sosta a marugame, una città che si affaccia sul mare interno del giappone e che ha uno dei pochi (12!) castelli sopravvissuti nella forma originale. il castello in sè è piccolino e si trova su una rocca con mura fatte di massi giganteschi - chissà a portarli fin su che fatica!!



la vista dal castello:


da lì siamo partiti alla volta di osaka e ci siamo fermati al ponte di naruto per vedere i mulinelli d'acqua giganti che si formano due volte al giorno quando l'acqua dell'oceano entra o esce dal mare interno passando per questo stretto naturale. i vortici dipendono dalla stagione e dall'orario e si possono osservare dalla barca oppure da un passaggio sotto al ponte di naruto. non siamo stati molto fortunati, però, perché la marea non era forte e i mulinelli appena visibili:


la cosa impressionante del ponte, però sono i finestroni nel pavimento ad un'altezza di 40 metri dall'acqua - camminarci sopra fa venire i brividi!



Saturday 7 March 2020

shikoku - iya valley

la valle d'iya si trova verso la parte interna dell'isola ed è caratterizzata da alte montagne che costeggiano una valle strettissima scavata dal fiume. è una zona con pochissimi abitanti, case con tetti di paglia, stradine che si inerpicano sulla montagna, cascate e un panorama mozzafiato. 

caratteristici sono i 'vine bridges', ponti fatti da liane intrecciate che attraversano il fiume. ne abbiamo provato uno ed è stata un'esperienza abbastanza paurosa - non è che i giapponesi siano molto forti nel 'health and safety' perché l'unica restrizione al ponte era per i bambini molto piccoli. lo spazio tra un listello e l'altro del ponte e l'altezza di una quindicina di metri, però, rendevano l'attraversamento un po' pericoloso. ma a noi chi ci ferma?







vicino al ponte c'era questa bella cascata:


addentrandosi di più in questa valle si raggiunge il villaggio di nagoro (un agglomerato di una decina di case) che è diventato famoso perché una signora che ci abita si è messa a fabbricare delle 'bambole' (l'idea iniziale è partita da uno spaventapasseri) grandi come persone vere per ripopolare il paese che ormai era rimasto quasi deserto. ha cominciato a fare copie degli abitanti che se ne sono andati, di quelli che sono morti e di altri inventati, collocandoli in vari punti del paesino - alla fermata dell'autobus, nella scuola, al lavoro nei campi - ridando così 'vita' al villaggio:





la scuola:




nei campi c'era una figura che si muoveva, in mezzo a decine di figure immobili: è la signora in rosso sulla destra - la 'mamma' di tutte le bambole!



questa signora ha anche creato una bambola che rappresenta se stessa. questa cosa, unita al fatto che molti dei personaggi sono vestiti con cose appartenute alle persone che rappresentano, rende il tutto ancora più surreale e 'meta' - oltre che vagamente inquietante.