Thursday 13 August 2020

hashima island

 Stamattina abbiamo visitato un paio di templi, suwa taisha e kofukuji:

poi siamo partiti in traghetto per l’isola di hashima, o ‘battleship island’ (gunkanjima), nome che richiama il profilo dell’isola (di lato sembra una nave da guerra)

quest’isola, adesso disabitata, era fino a pochi decenni fa il posto con densità di popolazione più alto al mondo (anche peggio di tokyo!). negli anni ’70 abitavano su quest’isola (lo chiamerei ‘scoglio’ a dire il vero – 480 metri di lunghezza per 160m di larghezza!) più di 5000 persone! 


il motivo? lo scoglio era la punta di una miniera di carbone sottomarina. Intorno all’ingresso della miniera negli anni furono costruite palazzine, scuole e persino una piscina. pazzesco vero? negli anni ’70 le miniere sottomarine vennero chiuse e hashima divenne un’isola fantasma. 


i vari tifoni l’hanno distrutta in diversi punti e oggi la parte accessibile è molto limitata. all’arrivo dal mare sembra un posto spettrale – abbandonato e con gli edifici che cadono a pezzi. non per niente è stata usata come sfondo di film apocalittici e appare anche come set nel james bond del 2012, skyfall. hashima è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’unesco nel 2015 non senza qualche polemica (vedi sotto).




la cosa allucinante è la propaganda che ti propinano sulla barca nella mezz’ora di strada da e per l’isola. mostrano una serie di filmati che raccontano la vita sull’isola e la dipingono come una specie di ‘paradiso’, un posto ideale per abitare. ah! 


cosi’ ideale che i bambini per giocare andavano sui tetti degli edifici perché di sotto non c’era spazio; dove non c’era una pianta e avevano dipinto alcuni muri in cemento armato di verde; dove quando il mare era in tempesta si restava prigionieri dell’isola; dove l’acqua dolce non bastava e si scaricava tutto in mare beccandosi il tifo; dove la miniera era attiva 24h su 24h tanto che non serviva un faro per le navi perché c’era luce ad ogni ora...


ma le bollette erano praticamente gratis e gli stipendi più alti della media (se non gli davano qualche incentivo, chi andava a vivere in tali condizioni?!?). comunque sui film del traghetto questi aspetti sono secondari: l’enfasi è tutta sul progresso tecnologico che ha consentito alla miniera di funzionare, al cemento armato che ha permesso a tanta gente di abitare sullo scoglio, sul fatto che il carbone ha proiettato il giappone del ventesimo secolo e ha contribuito allo sviluppo della società moderna.


Sulla pelle dei lavoratori (schiavi?). 


il video non parla dei coreani che erano stati costretti a lavorare sull’isola in condizioni pietose, trattati diversamente dai giapponesi. la corea ha protestato davanti alle nazioni unite e nonostante il giappone abbia in parte ammesso le sue colpe, nulla di fatto è cambiato nella presentazione ufficiale della storia di quest’isola incredibile, e di come la gente ci viveva. è stata una visita davvero interessante.



dopo hashima abbiamo fatto un ultimo giro al parco della pace e poi siamo partiti per il vulcano aso e le gole di takachiho.


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