Friday 10 January 2020

inkan

e finalmente la saga del conto in banca si è felicemente conclusa questo pomeriggio, dopo che il signor de burito, come sarà chiamato da oggi in poi, ha compilato pile di documenti per 3 ore e 45 minuti.

ma la cosa più interessante, il pezzo mancante, l'oggetto mitico che ha veramente cambiato le sorti del gioco è stato ...

l'inkan!

cioè il timbro, o sigillo con il tuo cognome in giapponese.

questo oggetto del mistero è importantissimo e usato al posto della firma (che invece è raramente accettata in documenti ufficiali).

ora, la firma è personale e riconoscibile. ma uno stampino? se lo perdo o me lo rubano mi possono firmare qualsiasi cosa? misteri...

comunque anche farsi fare il timbro non è mica semplice (ti pareva!)

prima bisogna decidere se il nome va scritto in hiragana, katakana o in kanji. questa scelta dipende da considerazioni filosofiche profondissime e che avranno ripercussioni sul karma della persona per generazioni a venire - quindi la scelta va ponderata per bene. dopo varie discussioni, consultazioni ed elucubrazioni, la scelta dei colleghi giapponesi dell'università cade sui katakana (io avrei votato per i kanji).

a quel punto si apre la fase due, che chiameremo il 'bozzetto'. qui i colleghi si cimentano nella traduzione del cognome disegnandolo e proponendo alcune varianti. in giapponese suona 'de burito'. lo spazio tra le due parti ha richiesto ulteriori discussioni e negoziati.  

ecco i disegni:


Fase tre, 'la manifattura': il signor de burito va al negozio di timbri munito di lettera dei colleghi che spiega tutto per filo e per segno e con i disegni. al negozio si possono scegliere mille timbri di diverse dimensioni e materiali, con prezzi che vanno dai 25 agli 800 euro e più, lui opta per quello più economico.

il tipo del negozio esamina a lungo la lettera, in silenzio. si consulta con la collega. rilegge la lettera. telefona all'università. poi si convince che il nome va bene ma non è finita: bisogna decidere il font dei katakana. a quel punto dallo scaffale porge raccoglitori con pagine e pagine di stili di katakana diversi che de burito sceglie puntando il dito a casaccio.

fase quattro, 'l'oggetto dei desideri': il giorno dopo il timbro è pronto e finalmente si può aprire il conto in banca - evviva!









1 comment:

  1. No, non ci credo
    Lo voglio
    Fantastico!!!
    Altro che merdoso timbro dell’ordine!!

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